mercoledì 5 ottobre 2011

Oro, Cile e Crisi VI ( La Produttivita´)

Una serie di post per tentare di spiegare con parole semplici i concetti fondamentali della Scuola Austriaca di Economia, per capire le cause e le conseguenze dell´attuale crisi economica e, soprattutto, valutare come difendere il proprio patrimonio. Leggi l´introduzione per sapere come

I post precedenti : 

Oro, Cile e Crisi I ( Introduzione )
Oro Cile e Crisi II ( Il Risparmio I)
Oro Cile e Crisi III ( Il Risparmio II )
Oro Cile e Crisi IV ( Il Costo Opportunita´)  
Oro Cile e Crisi V ( La Preferenza Temporle )





La Struttura di Produzione

Nel secondo e terzo post di questa serie abbiamo visto come un qualsiasi processo di produzione deve necessariamente essere preceduto dal risparmio


Come sintesi ti ripropongo il disegno che ho tracciato nel terzo post :


E´evidente che qualsiasi processo di produzione comporta necessariamente un risparmio precedente

Ancora  : Quando, in qualsiasi momento della tua giornata, ti capita di osservare di fronte ai tuoi occhi un qualsiasi processo di produzione, pensa solo per un istante che esso esiste unicamente perche´qualcuno ha risparmiato i mezzi di sussistenza "reali"necessari


Ma soffermiamoci un attimo su questo punto e prendiamo spunto per fissare alcuni termini e chiarici definitivamente sul significato vero di questi, infatti non mi stanchero´mai di ripetere che una delle tragedie del nostro tempo e´rappresentata proprio da quella che chiamo lla "prostituzione" delle parole.

Come spiegavano i grandi logici dell´ottocento ( per chi conosce la lingua inglese consiglio di leggervi il capolavoro di Jevons "Elementary Lessons in Logic" scaricabile gratuitamente dal Mises Institute cliccando qua) e´fondamentale dare un´interpretazione corretta ed univoca ai termini, altrimenti, proprio come diceva Jevons incorriamo in gravi errori di logica, dalle sue stesse parole :

There is no part of Logic which is more really useful
than that which treats of the ambiguity of terms, that is
of the uncertainty and variety of meanings belonging to
words. Nothing indeed can be of more importance to
the attainment of correct habits of thinking and reasoning
than a thorough acquaintance with the great imperfctions of language. Comparatively few terms have on
single clear meaning and one meaning only, and when
ever two or more meanings are unconsciously confused
together, we inevitably commit a logical fallacy
If, for instance, a person should argue that "punishment is an
evil," and according to the principles of morality'" no
evil is to be allowed even with the purpose of doing
good," we might not at the first moment see how to avoid
the conclusion that" no punishments should be allowed,"
because they cause evil. A little reflection will show that
the word evil is here used in two totally different senses;
in the first case it means physical evil or pain; in the
second moral evil, and because moral evil is never to be
committed, it does not follow that physical evils are never
to be inflicted, for they are often the very means of preventing
moral evil

Non c´e´nessuna parte della Logica cosi veramente utile come quella di trattare dell´ambiguita´dei termini, ovvero dell´incertezza e della varieta´dei significati che appartengono alle parole. Niente infatti puo´essere piu´importante nell´ottenere un corretto abito di pensiero e di ragionamento che una minuziosa conoscenza della grande imperfezione del linguaggio. Relativamente solo pochi termini hanno un singolo chiaro e uno solo significato, e quando finanche solo due o piu´significati sono inconsciamente confusi, noi inevitabilmente commettiamo un errore logico. Se, per esempio, una persona argomenta che "la punizione e´un male", e in accordo al principio della morale "nessun male e´permesso anche per il nobile fine di fare del bene", ad una prima riflessione non potremmo evitare di arrivare alla conclusione che "nessuna punizione dev´essere permessa" perche´essa causa del male. Una piccola riflessione mostrera´che la parola "male" e´stata usata con due differenti significati; nel primo caso significa un dolore fisico o sofferenza fisica; nel secondo un male morale, e´perche´il male morale non dovrebbe mai essere commesso, da cio´ non segue che il male fisico non dovrebbe mai essere commesso perche´e´spesso l´unico mezzo per evitare il male morale                                            

Jevons, "Elementary Lesson in Logic", Lesson IV, pag 27
Si dovrebbe riflettere a lungo su queste parole di Jevons, basta pensare quante volte si discute senza logica dando significati diversi alle stesse parole...prova ad ascoltare un qualsiasi talk show in televisione piuttosto che un contraddittorio tra amici avendo in mente questo principio per averne la conferma!


Ora prova a pensare alla parola Capitale e Capitalista e immagina quanti errori logici, di piu´quante inenarrabili tragedie e sofferenze si sono commesse e si commettono tutt´ora in suo nome...

puoi divertirti nel pensare ad un´infinita´di termini che vengono utilizzati con significati diversi, mi basta dirtene uno su tutti : il termine Liberta´...cosa significa per te Liberta´? : la liberta´di scegliere autonomamente tra piu´alternative o la liberta´di conformarsi ai valori etici e morali del tuo Paese ? 


Medita...sai quante guerre si sono combattute e si combattono per questa parola?

Ma noi, in questa serie di post, vogliamo evitare di incorrere in questo gravissimo errore logico, percio´e´fondamentale trovarsi sempre d´accordo sui significati delle parole che usiamo...vedremo infatti, soprattutto se ci facciamo aiutare dall´etimologia, come non sia affatto difficile arrivare al vero significato delle parole!

Per questo motivo ritengo importantissimo ricordare che per noi la parola Capitale non significa altro che Risparmio, ovvero accumulazione dei mezzi di sussistenza precedentemente accumulati grazie alla rinuncia al consumo

Il Capitale = Risparmio = Accumulazione di mezzi di sussistenza = Sacrificio nella rinuncia al consumo immediato


OK?


Ma torniamo al processo di produzione, definiamo la Struttura di Produzione di un Paese (ma potrebbe essere di una citta´,di una regione ecc...insomma di un qualsiasi ambito geografico tanto grande quanto lo desidera la nostra fantasia) come quell´insieme complesso e caotico di tutti i processi di produzione che lo compongono, insomma possiamo immaginare facilmente nella nostra mente la Struttura di Produzione del nostro Paese (ma potrebbe essere della ns citta´, provicia o regione) come l´insieme di tutti i processi di produzione teste´contenuti ( pensa a tutte le aziende agricole, le aziende tessili, le aziende pubbliche municipalizzate, le cementerie, acciaierie, i treni, le autostrade e cosi via...)

Vediamo di immaginare questa enorme e caotica Struttura di Produzione e cerchiamo ora di elencare tutte e solo le funzioni operative che ci partecipano, o meglio, proviamo ad immaginare tutte le tipologie di persone che partecipano al tipico processo di produzione, avremo : i detentori dei fattori di produzione, i risparmiatori, gli imprenditori e ovviamente i consumatori




- I detentori dei fattori di produzione li abbiamo esaminati sufficientemente nei post precedenti

- I risparmiatori,sono coloro che accumulano in anticipo i mezzi di sussistenza  e che solo in seguito "prestano" ai creditori  (che a loro volta li utilizzano per sostenere i processi di produzione)

I risparmiatori, coloro che "costruiscono" il capitale, sono chiamati anche : Capitalisti!  

Infatti sono i capitalisti che, sacrificandosi, accumulano il capitale necessario al sostentamento di qualsiasi procecco di produzione

Infatti abbiamo disegnato il "capitale" come un vero e proprio "serbatoio" dove sono accumulati i mezzi di sussistenza necessari al sostentamento di un processo di produzione

Lo ripetero´sino alla noia, senza capitale non c´e´processo di produzione

E´evidente immaginare come senza capitale non ci siano i mezzi di sussistenza necessari al sostentamento dei detentori dei fattori di produzione, senza "serbatoio" non sarebbe possibile "alimentare" il processo di produzione, al contrario, piu´c´e´capitale, piu´e´grande il "serbatoio" dei mezzi di sussistenza a disposizione dei detentori dei fattori di produzione, piu´grandi e protratti nel tempo, quindi piu´produttivi, saranno i processi produttivi

Non c´e´modo di aumentare la produttivita´di una Struttura di produzione se non aumentando prima il Risparmio!

A questo punto, sempre supportati dalla logica e dal senso comune, dobbiamo fare un ulteriore considerazione per afferrare un´altra verita´incontrovertibile :


Abbiamo compreso come la condizione necessaria per sostenere un processo produttivo sia il sostentamento dei detentori dei fattori di produzione  con i mezzi di sussistenza precedentemente accumulati

Da questo principio segue logicamente un assunto importantissimo, il concetto della Produttivita´ : 

Per comprendere logicamente quest´importante concetto dobbiamo considerare un altra grande limitazione dell´azione umana e della natura in generale : il principio dei rendimenti decrescenti

Vedremo che si tratta di un principio "aprioristico" nel senso che esiste a priori, che e´parte della natura e che, ovviamente, non puo´essere cancellato cosi come non puo´essere cancellata la legge di gravita´!


Il principio possiamo riassumerlo cosi´: In qualsiasi processo di produzione l´aggiunta di un fattore di produzione aumenta il ricavato dello stesso in maniera meno che proporzionale
In altri termini: se aggiungo un fattore di produzione, aumenta si il mio ricavo, ma in maniera sempre ridotta


Questo principio e´un fatto di natura, e´cosi perche´la natura e´fatta cosi, perche´e´insita nella logica umana cosi come la logica spiega perche´l´azione umana e´sempre una decisione consapevole volta al passaggio da uno stato di minore ad uno di maggiore soddisfazione


Come possiamo dimostrarlo ? Facciamo un esempio reale

Torniamo al nostro vigneto e immaginiamo di detenere i due fattori di produzione : il campo pari ad 1 ettaro e un contadino-operaio 


Ora la logica ci dice che se teniamo fisso uno dei due fattori, per esempio il terreno, e aumentiamo l´altro fattore, per esempio aggiungiamo un altro contadino-operaio si avra´necessariamente un aumento del ricavato del processo di produzione
Questo e´evidente, altrimenti chi mai aumenterebbe il costo di aggiungere un altro fattore di produzione?


Ma la domanda che ci dobbiamo porre ora e´la seguente : Di quanto aumenta il raccolto con l´aggiunta di un´unita´del fattore di produzione "lavoro" ?


Be´la logica ci dice che ci possono essere solo due soluzioni : 1) un aumento piu´che proporzionale all´aggiunta del fattore di produzione  2) un aumento meno che proporzionale


Ma se e´vera l´ipotesi 1) significa che e´possibile aumentare il raccolto di uva all´infinito aggiungendo man mano il fattore di produzione contadino-operaio.
Significa che potrei arrivare ad una produzione infinita di uva tenendo costante il mio campo di 1 ettaro ed aumentando semplicemente il numero di contadini sino ad arrivare ad una crescita infinita del mio ricavo
Ma la natura mi dimostra che cio´non e´possibile, dal momento che se fosse possibile cio´ si sarebbe risolto da tempo il problema della scarsita´delle risorse e dei mezzi di sussistenza
Con il mio campo di 1 ettaro potrei produrre l´uva richiesta da tutti i consumatori del mondo, dovrei semplicemente aggiungere i contadini-operai e seguire il nuovo principio dei "rendimenti crescenti"


Percio´e´vera la soluzione 2)


Questo principio si osserva dappertutto, basta riferirsi alla realta´della nostra vita e alla imprescindibile scarsezza delle risorse del pianeta e dei mezzi di sostentamento, se non fosse vero il principio dei rendimenti descrescenti vivremmo in Paradiso!


Da questo principio deriva un´importante conseguenza : Si puo´aumentare il risultato di un processo di produzione solo aggiungendo un fattore di produzione e sempre ottenendo un risultato via via minore, meno che proporzionale all´aggiunta del fattore di produzione stesso


Per questo fondamentale ragione esistera´sempre una competizione tra gli scarsi fattori di produzione e i risultati dei processi di produzione, dal momento che non esistera´mai un processo di produzione che puo´ottenere dei risultati infiniti, ovvero piu´che proporzionali all´aggiunta dei fattori di produzione

Non esistera´mai un vigneto che produrra´una quantita´infinita di uva perche´si e´sconfitto il principio dei rendimenti decrescenti!

Ahimé, cosi come con le grandi limitazioni della necessita´di alimentarsi, del trascorrere del tempo finito e dell´incertezza del futuro, l´uomo dovra´fare sempre i conti con il principio dei rendimenti decrescenti e dovra´sempre confrontarsi con la scarsita´delle risorse del pianeta


Ma e´proprio qui che interviene prepotentemente il concetto di Produttivita´

E´evidente quindi che solo un aumento del "serbatoio" dei mezzi di sussistenza comporta un "ampliamento" del processo di produzione, voglio dire solo con un serbatoio piu´grande si puo´ aumentare il "tempo" di sostentamento dei detentori dei fattori di produzione, ovvero si puo´supportare l´aggiunta di un numero maggiore di detentori di fattori di produzione (immaginiamo di poter assumere piu´operai-contadini nel nostro vigneto) oppure si possono supportare per un tempo maggiore gli stessi detentori dei fattori di produzione (immaginiamo di poter "pagare" piu´ore lavoro ai nostri operai-contadini) oppure, ancora, si  puo´immaginare di poter supportare un nuovo detentore di fattori di produzione (immaginiamo di poter pagare i contadini-operai per la coltivazione di un altro campo vicino sino ad ora incolto proprio per la mancanza dei mezzi di sussistenza necessari al pagamento di quest´ulteriore contadino )


In sintesi, solo un aumento del risparmio, ovvero solo un aumento del serbatoio dei mezzi di sussistenza, comporta un aumento della produttivita´del processo di produzione...oppure... un aumento della produttivita´puo´essere ottenuto se e solo se c´e´un aumento del risparmio

In simboli :

In conclusione : chiunque dica che un aumento della produttivita´puo´esserci senza un precedente aumento del risparmio afferma un´impossibilita´,una fallacia, una contraddizione logica!


Eppure oggi ascoltiamo da ogni parte, soprattutto dalla politca e dall´accademia,  proprio questa fallacia!

Quando dicono di dover "stampare denaro" per superare la crisi affermano di poter mantenere dei processi di produzione oppure di poterne creare dei nuovi (quando si riferiscono alla possibilita´di creare nuovi processi di produzione con il nuovo denaro stampato) non perche´si e´accumulato del nuovo risparmio, non perche´qualcuno ha deciso di sacrificarsi rinunciando al suo consumo e ha cosi accumulato i suoi mezzi di sussistenza, non perche´e´aumentato il "serbatoio", ma solo peche´qualcuno ha stampato della nuova carta moneta oppure, ancora piu´facilmente, solo perche´qualcuno ha creato del nuovo "denaro" inviando un input dal computer della Banca Centrale !

Invece si sta ottenendo proprio l´effetto contrario, dal momento che non e´affatto aumentato il risparmio , non e´aumentato il serbatoio e quindi non puo´aumentare la Struttura di Produzione ! ne´puo´aumentare la produttivita´!

Al contrario...dobbiamo sempre chiederci : da dove si prendono i mezzi di sussistenza "consumati" dai detentori dei mezzi di produzione pagati con questo "denaro stampato" ?


Ovviamente dal serbatoio esistente dato che non si e´aggiunto nulla! Il serbatoio si riduce!!! Il Risparmio si riduce ! Il Capitale si consuma!


Stampare denaro significa consumare capitale, significa ridurre il serbatoio, significa ridurre la Struttura di Produzione, significa ridurre la ricchezza reale...inizi finalmente ad intuire quali sono le politiche di "recupero" ? e quali sono le reali conseguenze che ne conseguono?

per ora mi basta questo, che inizi a rifletterci su... vedrai nel prosieguo di questi post come tutto ti apparira´ancora piu´chiaro!


Fermati ancora un istante e cerca di riflettere..."iniettare liquidita´" significa aver creato dei nuovi mezzi di sussistenza ? significa che qualcuno si e´sacrificato perche´ha rinunciato al consumo dei suoi mezzi di sussistenza? significa che e´aumentato il risparmio reale ?

Come si aumenta il risparmio ? con nuova liquidita´oppure con nuovi mezzi di sussistenza accumulati? Di cosa si "alimenta" il detentore dei mezzi di produzione, il nostro contadino-operaio giusto per intenderci, delle banconote appena stampate oppure dell´uva che dev´essere prima prodotta e poi risparmiata ?


Ma se stampando denaro non si sono accumulati i mezzi di sussistenza...com´e´possibile aumentare la Struttura di Produzione? com´e´possibile "aumentare" i processi di produzione ? com´e´possibile "alimentare" piu´detentori di mezzi di produzione ? 

Quanto mi piacerebbe ascoltare queste domande a Ballaro´piuttosto che a Porta a Porta...come mi piacerebbe fare queste domande al prossimo presidente della BCE Mario Draghi piuttosto che al nostro ministro Tremonti!


Ma per ora mi basta che tu ci stia pensando...













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