venerdì 4 maggio 2012

Ancora sulla liberta´(ultima)



Le pretese degli organizzatori portano a sollevare un'altra questione, che io ho loro posto di sovente, e alla quale, che io sappia, essi non hanno mai risposto.
Poiché le tendenze naturali dell'umanità sono abbastanza cattive perché gli si debba togliere la libertà, come è mai possibile che le tendenze degli organizzatori siano esse buone?
I Legislatori e i loro agenti non fanno essi parte del genere umano?
Si credono essi costituiti di un'altra sostanza rispetto al resto dell'umanità?
Essi dicono che l'umanità, abbandonata a sé stessa , corre fatalmente verso il disastro perché i suoi istinti sono perversi.
Essi pretendono arrestarla su questa china e spingerla verso una migliore direzione.
Essi hanno dunque ricevuto da cielo una intelligenza e delle virtù che li pongono al di fuori e al di sopra dell'umanità; che essi mostrino i loro titoli.
Essi vogliono essere pastori; essi vogliono che noi siamo il gregge. 
Questa combinazione presuppone in essi una superiorità naturale, di cui noi abbiamo certo il diritto di chiedere anticipatamente la prova.
Notate che quello che io contesto loro, non è il diritto di inventare delle combinazioni sociali, di divulgarle, di consigliarle, di sperimentarle su sé stessi, a loro spese e a loro rischio; ma bensì il diritto di imporle a noi tutti attraverso l'intermediazione della Legge, vale a dire di forze e risorse pubbliche 
Io chiedo che Cabetisti, Fourieristi, Proudhoniani, Universitari, Protezionisti non rinuncino alle loro idee particolari, ma a quell'idea che è loro comune, di assoggettarci con la forza ai loro gruppi e classi, ai loro ateliers sociali, alla loro banca gratuita, alla loro moralità greco-romana, alle loro imprese commerciali
Quello che io domando loro, è di lasciarci la facoltà di giudicare i loro piani e di non associarci, direttamente o indirettamente, se noi troviamo che essi offendono i nostri interessi, o ripugnano alla nostra coscienza 
Infatti la pretesa di far intervenire il potere e le tasse, oltre ad essere oppressiva e spoliatrice, implica anche questa ipotesi pregiudiziale: l'infallibilità dell'organizzatore e l'incompetenza dell'umanità. 
E se l'umanità è incompetente a giudicare da sé, perché ci vengono a parlare di suffragio universale
Questa contraddizione nelle idee si è sfortunatamente riprodotta nei fatti, e mentre il popolo francese ha superato tutti gli altri nella conquista dei suoi diritti, o meglio delle sue garanzie politiche, nondimeno è rimasto il più governato, diretto, amministrato, succube, bloccato e sfruttato di tutti i popoli 
È anche quello fra tutti dove le rivoluzioni sono sempre più incombenti, e non può essere altrimenti.


Dallo scritto "La Legge" (1850) del grande economista francese Frederic Bastiat che potete leggere per intero cliccando qua
 
Queste considerazioni del 1850 , dettate unicamente dal buon senso, sono cosi attuali e vere, da essere la prova piu´formidabile della nostra decadenza intellettuale giacche´nessuno le ha mai poste davanti ai nostri ingegneri sociali alla professor Monti

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